Chi siamo

Forestieri dal 2010, abbiamo collezionato una alla volta le vigne più belle e le più antiche per produrre vini che parlino di colline tortonesi e di noi, Oltretorrente.

Nel 2010 nasce Oltretorrente dal progetto di vita mio e del mio compagno Michele.
Siamo entrambi agronomi laureati a Milano, nessuna parentela nel mondo del vino e della campagna.
Negli anni dal 2003 al 2010 Michele lavora presso alcune prestigiose aziende vitivinicole italiane dove acquisisce le competenze tecniche che ci permetteranno un esordio che fin da subito si caratterizza per la ricerca di un alto livello qualitativo del vino. Oltre al legame con la realtà produttiva, questi anni creano un forte legame con il mondo universitario e della ricerca.

Nel 2010 nasce Oltretorrente dal progetto di vita mio e del mio compagno Michele.
Siamo entrambi agronomi laureati a Milano, nessuna parentela nel mondo del vino e della campagna.
Negli anni dal 2003 al 2010 Michele lavora presso alcune prestigiose aziende vitivinicole italiane dove acquisisce le competenze tecniche che ci permetteranno un esordio che fin da subito si caratterizza per la ricerca di un alto livello qualitativo del vino. Oltre al legame con la realtà produttiva, questi anni creano un forte legame con il mondo universitario e della ricerca.

Oltretorrente_Cantina

Nel 2010 decidiamo di intraprendere un’impresa che è anche l’unica possibilità di un cammino insieme, di fare il lavoro che abbiamo studiato per anni e al quale ci siamo appassionati.

Abbiamo cercato una situazione iniziale che ci permettesse, senza essere milionari, di avere tutto ciò che ci serviva per partire: una vigna e una piccola cantina per vinificare.

In primavera abbiamo comprato un ettaro e mezzo di vigna, prevalentemente barbera e prevalentemente di vecchia data, oltre a una piccola cantina disposta su tre piani e in centro paese. Già il primo anno, senza ancora una casa e facendo i pendolari al contrario, siamo riusciti a vendemmiare e ad avere le nostre prime 5000 bottiglie.

Nel 2011, prima di iniziare la potatura, nasce Caterina. Nonostante le strutture spesso si rivelino inadeguate agli obiettivi ambiziosi che ci siamo dati, e quindi ci costringano a lavorare molto di più di quanto lavoreremmo in una cantina moderna, decidiamo di investire tutto sulla qualità del prodotto e di rimandare comodità ed estetica.

Nel 2010 decidiamo di intraprendere un’impresa che è anche l’unica possibilità di un cammino insieme, di fare il lavoro che abbiamo studiato per anni e al quale ci siamo appassionati.

Abbiamo cercato una situazione iniziale che ci permettesse, senza essere milionari, di avere tutto ciò che ci serviva per partire: una vigna e una piccola cantina per vinificare.

In primavera abbiamo comprato un ettaro e mezzo di vigna, prevalentemente barbera e prevalentemente di vecchia data, oltre a una piccola cantina disposta su tre piani e in centro paese. Già il primo anno, senza ancora una casa e facendo i pendolari al contrario, siamo riusciti a vendemmiare e ad avere le nostre prime 5000 bottiglie.

Nel 2011, prima di iniziare la potatura, nasce Caterina. Nonostante le strutture spesso si rivelino inadeguate agli obiettivi ambiziosi che ci siamo dati, e quindi ci costringano a lavorare molto di più di quanto lavoreremmo in una cantina moderna, decidiamo di investire tutto sulla qualità del prodotto e di rimandare comodità ed estetica.

"Abbiamo cercato una situazione iniziale che ci permettesse di avere tutto ciò che ci serviva per partire: una vigna e una piccola cantina per vinificare."

Oltretorrente_Michele

In primavera abbiamo comprato un ettaro e mezzo di vigna, prevalentemente barbera e prevalentemente di vecchia data, oltre a una piccola cantina disposta su tre piani e in centro paese. Già il primo anno, senza ancora una casa e facendo i pendolari al contrario, siamo riusciti a vendemmiare e ad avere le nostre prime 5000 bottiglie.

Nel 2011, prima di iniziare la potatura, nasce Caterina. Nonostante le strutture spesso si rivelino inadeguate agli obiettivi ambiziosi che ci siamo dati, e quindi ci costringano a lavorare molto di più di quanto lavoreremmo in una cantina moderna, decidiamo di investire tutto sulla qualità del prodotto e di rimandare comodità ed estetica. Nel 2012 inizia ufficialmente la conversione all’agricoltura biologica (dico ufficialmente perché concretamente è quello che abbiamo sempre fatto). In cantina non vogliamo prescindere dal fare vini in primo luogo corretti, e che piuttosto che le mode seguano il nostro gusto personale, dopodiché siamo convinti che la qualità maggiore si abbia nei vini che rispecchiano appieno il terroir: uve provenienti da vigne così vecchie da essere frutto di selezione massale e che abbiano raggiunto il loro naturale equilibrio produttivo, fermentazioni spontanee e bassi livelli di solforosa. Ma non avremmo intrapreso una strada tanto impegnativa se non amassimo prima di tutto la nostra libertà di scelta e la possibilità di essere sempre e soprattutto individui: tutte le nostre decisioni sono frutto di attente e minuziose riflessioni e si inseriscono nel contesto della nostra personalissima storia aziendale.

Poi l’annessione di altri tre ettari e l’affitto di alcune piccole vigne ci hanno portato a una maggiore produzione. Tutte le vigne sono particelle separate su diversi versanti delle colline che ci circondano, alcune parti hanno 100 anni, altre 60, la più giovane 15. Iniziamo a sostituire i pali di questi impianti che cadono a pezzi. Nel giro di tre anni li sostituiremo praticamente tutti. In vendemmia 2012 nasce Carlotta. Nel 2015 iniziamo a piantare la nostra prima vigna: due ettari di timorasso esposto a nord e piantato a giropoggio, con un bel suolo e una bella pendenza.

Credo che i risultati positivi che ci sono stati in questi pochi anni, sia nella qualità del prodotto che nel riscontro commerciale, siano essenzialmente dovuti alla grande determinazione e alla passione che ci animano. Ma anche alla fortuna di essere capitati in un territorio la cui popolarità sta nascendo in questi anni, proprio come noi, e di essere quindi parte di un grande fermento creativo, nel quale ci rispecchiamo perfettamente. Soltanto pochi anni fa di Oltretorrente non c’era nulla: non un logo, non un fascicolo aziendale, non un taglio di potatura, non una vasca… E ora ci sembra già di essere lontani, con le nostre bottiglie che viaggiano per tanti Paesi del mondo. La volontà di costruire e di evolvere è ancora forte e le idee sono tante, vedremo dove ci porteranno…

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