Le due Barbera e il Timorasso sono precise e di notevole ampiezza. Invece il Cortese (2014) ci ha lasciati in stato stuporoso sin dal primo assaggio: è un vino che porge un bagaglio aromatico ricco con assoluta disinvoltura e senza sacrificare nulla in termini di tonicità, spontaneità e freschezza di beva. Affina in acciaio restando circa otto mesi a contatto con i propri lieviti, e non passa attraverso la fermentazione malolattica. Tecnicismi a parte, è un gran bianco, che può accompagnare le preparazioni semplici della gastronomia vernacolare ma all’occorrenza anche tenere a bada le più strampalate invenzioni di cucina creativa di taluni invasati.

Vini da scoprire, la riscossa dei vini leggeri, di Castagno-Gravina-Rizzari